Unicredit, cosa fare?
Tra rumors di matrimonio con la tedesca CommerzBank e cessione di partecipazioni, sono giorni concitati per la banca di via Gae Aulenti a Milano.
Mese di maggio caldissimo per Unicredit, che dopo aver smentito la fusione con la banca tedesca Commerzbank (che a sua volta aveva visto saltare una fusione con Deutsche Bank), ha ceduto sul mercato il 17% della sua quota in FinecoBank (banca leader italiana per il trading online e per il risparmio gestito) incassando 1 miliardo di euro. Le notizie, come spesso accade in questi casi, hanno scatenato vendite consistenti sia sul titolo Unicredit (che ha chiuso a -3%) ma anche su Fineco che ha ceduto il 7% (che però viene da un paio d’anni record per i profitti).

La situazione tecnica
Complice lo storno avvenuto sui principali indici mondiali e dell’aumento dello spread tra Btp tedeschi e Bund italiani per quello che sembra essere l’ennesimo attacco di speculazione contro la Borsa italiana, il titolo Unicredit ha abbandonato il canale rialzista che aveva accompagnato le quotazioni dallo scorso mese di febbraio con supporto a 12,20 euro. E lo ha fatto con un eloquente gap-down. La successiva candela della giornata del 7 maggio, una marobuzu bearish, ha poi violato la media mobile a 100 periodi chiudendoci sotto. Da lì in poi il trend al ribasso del titolo è proseguito fino al 15 maggio, dove le quotazioni hanno disegnato un hammer con base al prezzo di 10,44 euro per azione. La situazione quindi non è ancora compromessa, anche se, per dimostrare forza, il titolo dovrà completare il recupero disegnando un’altra figura tecnica rialzista, la tweezer bottom, per poi puntare successivamente al test di 11,65 euro dove transita la media mobile a 100 periodi per poi ricoprire il gap che abbiamo visto essere a 12,20 euro. Attenzione però, perché, se dovesse essere invalidata la figura tecnica di inversione, sotto i minimi di 10,44, il prezzo può andare a rivedere i 9,59 euro, minimo importante di febbraio dove sono attesi compratori.
Un minimo che diventa fondamentale da tenere anche in ottica di chiusure settimanali e mensili per non vedere il titolo scivolare ancora più in basso dai prezzi attuali.
Alla luce di quanto appena descritto, il titolo Unicredit è provato da rumors e speculazioni ma è anche una potenziale occasione su questi prezzi, perciò, pur consapevole che nel mercato c’è molto di meglio, un piccolo acquisto nell’area appena sotto i 10 euro, andrebbe tentato, visto che parliamo anche di una cifra tonda e notoriamente psicologica.